Hisanobu, avvicinato dai dottori, viene infine a conoscenza della sua condizione irreversibile di paraplegico. Per il ragazzo il colpo è durissimo, e dopo un primo momento di rifiuto cade nella disperazione più nera.
L’ultima parte dell’albo narra l’infanzia di Kiyoharu. Persa la madre in giovane età, Kiyoharu è costretto dal padre a suonare il pianoforte, sebbene la sua vera passione sia l’atletica. Col tempo Kiyoharu riceve dal padre il permesso di correre e di abbandonare gli studi musicali, ma contemporaneamente ai primi risultati sportivi sopraggiungono dei forti dolori alla gamba destra. Si tratta del tumore maligno che a quattordici anni gli costerà l’amputazione dell’arto.
Il grande Inoue firma il secondo volume del suo intenso e struggente capolavoro.